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Maranello città della Ferrari

ferrari_maranello.jpg Vivacissima cittadina che apre il passo dalla pianura all’Appennino, Maranello è circondata da splendide colline raggiungibili con strade storiche che dischiudono scorci di paesaggio incantevoli e offrono squisiti approdi gastronomici.

Si pensa che il toponimo di Maranello derivi dal nome di un comune limitrofo, Marano, da cui provenivano gli Araldini o Arardini, famiglia che si stabilizzò sul territorio dell’attuale comune e vi fece costruire un castello. Dopo il devastante terremoto del 1501 il castello fu sottoposto a lavori di restauro ed ancora oggi è possibile ammirarlo nel centro storico della piccola cittadina.

Le abitazioni costruite intorno al castello fanno parte del borgo nominato Maranello Vecchio. Nel 1936, in seguito ad un alternarsi di situazioni, il maniero fu comprato dal professore, pittore e noto scultore Giuseppe Graziosi che lo utilizzo come abitazione e luogo di lavoro. Attualmente il castello è proprietà di privati.

La fama e la notorietà di cui gode questa piccola cittadina del modenese, tuttavia, sono da attribuirsi in particolar modo alla presenza sul territorio della più importante e prestigiosa casa automobilistica di Formula 1, la Ferrari. Maranello e Ferrari sono legate da oltre 50 anni di storia comune, periodo durante il quale Maranello è diventato sempre più sinonimno di Ferrari.

La Galleria Ferrari, non lontana dalla pista e dagli stabilimenti, è stata costruita per onorare la memoria del fondatore dello stabilimento di Maranello, Enzo Ferrari. Il percorso del grande Enzo Ferrari nel mondo delle auto iniziò con la creazione del marchio Auto Avio Costruzioni nella sede della Scuderia Ferrari di Modena in via Trento e Trieste. La guerra obbligò Ferrari, nel 1943, a lasciare Modena e cercare una nuova sede per la fabbrica automobilistica.

Enzo Ferrari scelse di trasferire la sua azienda a Maranello dove già aveva dei terreni ed una casa colonica. L’allontanamento da Modena non fu solo un passo obbligato dovuto al conflitto bellico, ma rientrava in un progetto ben più ambizioso dello stesso Ferrari, costruire auto da corsa. Nel 1923 l’area dell’attuale Scuderia Ferrari era collocata in una zona di periferia riservata esclusivamente ad alcuni ricoveri per cavalli da tiro ma già all’inizio degli anni quaranta lo sviluppo urbano di Maranello portava la città ad ampliarsi proprio in quella direzione. Oggi la Scuderia Ferrari si trova nel pieno centro della città, proprio in prossimità di Piazza Garibaldi, una delle piazze centrali.

La così stretta vicinanza dei terreniferrari.jpg di Ferrari al centro cittadino rese subito chiara l’impossibilità di futuri ampliamenti dell’eventuale stabilimento, se non a fronte dell’acquisto di lotti adiacenti. E fu proprio con l’acquisizione del vicino Fondo Cavani che Ferrari fu in grado di dar vita alla sua scuderia, dopo che la trattativa per alcuni terreni nella zona di Formigine fu definitivamente accantonata.

Con il beneplacito dell’allora Podestà Giuseppe Ferrari Amorotti e dopo diversi incontri per la definizione di dettagli economici, infine, Ferrari strinse l’accordo con i proprietari per aggiudicarsi il terreno adiacente alla sua precedente proprietà. Il contratto fu siglato da una stretta di mano e da una buona cena cucinata dalla signora Augusta Bertani, moglie di Dante Colombini, i proprietari del Fondo Cavani.

Di lì a poco, nel dicembre 1942 Enzo Ferrari avrebbe presentato al podestà di Maranello la richiesta per ricevere una licenza edilizia ed installare un capannone prefabbricato in metallo. L’assenso da parte del podestà, arrivato in breve tempo, diede l’avvio ai lavori di costruzione e a tutto quello che vi fece seguito, fino ai giorni nostri.

All’epoca non si parlava di industria meccanica, per la quale restava attivo lo stabilimento di Modena, ma solo di costruzioni ad uso agricolo, proprio come attestato da un secondo documento datato 12 gennaio 1943 nel quale erano elencati i terreni di quella che allora era considerata un’azienda agricola, e che si sarebbe trasformata poi in fabbrica. La proprietà di Ferrari a quella data era composta dai Fondi Fontanile, Convoglio, Nuovo, San Martino ed il recente Cavani, per una superficie totale di circa 108 “biolche modenesi” che corrispondono a ca 30ha.