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Prato: il centro storico

Castello_Prato1.jpgPrato, centro toscano con una lunghissima tradizione nel settore produttivo tessile, si situa ai piedi del monte della Retaia, presso lo sbocco della valle di Bisenzio. E’ una città ricca di monumenti, chiese e palazzi di valore storico e culturale notevole, baluardi dell’epoca in cui la città divenne libero comune ( dal 1107 al 1351).

In questo felice periodo la città vide aumentare la sua popolazione a dismisura. Una delle attrazioni principali che portarono grandi ondate migratorie a Prato fu senza dubbio lo sviluppo della industria della lana, in espansione di conseguenza alle opere di bonifica e la costruzione del sistema idrico avvenute nel XI secolo.

Inoltre, ad attrarre un sostanzioso numero di pellegrini a Prato è la devozione verso la Sacra Cintola o Sacro Cingolo, la cintura della madonna custodita nel Duomo della città a partire dal XII secolo, ancor oggi al centro della cerimonia sacra più importante di Prato.
Una visita a Prato nella giornata del 8 settembre, nel corso delle celebrazioni della nascita della Madonna, permette agli ospiti della città di vivere un evento estremamente coinvolgente, che inizia con un corteo in costume, il Corteggio Storico, diretto in Piazza del Duomo per assistere all’ostensione del Sacro Cingolo.

A seguire sbandieratori, gare di tiro con l’arco, il mercato medioevale con le rievocazioni degli antichi mestieri e tradizioni, musica e fuochi d’artificio che chiudono la festa.
duomo_prato.jpgAl XII secolo, periodo in cui Prato divenne libero comune, si deve la grande opera di ristrutturazione dell’antica Pieve di Santo Stefano, modesta struttura del V secolo che venne trasformato in uno dei più grandiosi esempi di edificio sacro romanico-gotico delle terre toscane. Il maestoso Duomo di Prato si presenta esternamente con una cifra stilistica che diverrà tipica degli edifici di Prato e Firenze, l’uso di marmi bianchi e verdi alternati.

L’interno conserva preziosissime opere scultoree e importanti cicli di affreschi come quelli della Cappella Maggiore con le Storie dei Santi Stefano e Giovanni Battista, opera di Filippo Lippi, o le Storie della Vergine e della Sacra Cintola di Agnolo Gaddi per la Cappella della Sacra Cintola, o ancora le Storie della Vergine e di Santo Stefano per la Cappella dell’Assunta, attribuite a Paolo Uccello. In Piazza del Duomo, a fianco della basilica si trova l’interessantissima collezione d’arte sacra custodita nel Museo dell’Opera del Duomo.

Del secolo successivo è l’altro grandioso edificio medioevale della città di Prato, il Castello dell’Imperatore, nato come residenza imperiale voluta dall’Imperatore Federico II di Svevia, sorto in Piazza delle Carceri in pieno centro cittadino.

L’arte e l’architettura di Prato sono però fortemente debitrici dello stile e del gusto fiorentino, qui importati a partire dal 1351, dopo che la città fu venduta a Firenze. Tale subordinazione politica e culturale venne riconfermata nei secoli successivi, e si può dire che durò fino al 1992, quando Prato divenne provincia autonoma.

Capolavoro di epoca rinascimentale, la basilica di Santa Maria delle Carceri rappresenta un perfetto esempio di quanto detto. Nata nel luogo in cui si verificò un evento miracoloso, a pochi passi dal Castello dell’Imperatore, la chiesa di Santa Maria delle Carceri a croce greca fu eretta da maestranze e architetti di fiducia del signore fiorentino Lorenzo de Medici, su progetto di Giuliano da Sangallo sull’esempio della fiorentina Cappella dei Pazzi di Brunelleschi.

Il rivestimento castello_prato.jpgesterno, nella tipica bicromia bianco-verde, e la pietra serena usata per l’interno sottolineano la solenne classicità dell’impianto architettonico. Grandi tesori artistici arricchiscono le pareti, affrescate da Andrea Della Robbia, Buontalenti, Pietro Miniati e le vetrate, progettate da Domenico Ghirlandaio.

Il panorama contemporaneo della città di Prato sarà fortemente segnato dallo sviluppo industriale nel settore tessile, tanto che nel primo ‘900 il centro si guadagna l’appellativo di “città dalle cento ciminiere”.

Molti opifici storici con le tipiche ciminiere in mattoni vennero smantellate nel secondo dopoguerra, altri marcano ancora il panorama cittadino come reperti di archeologia industriale, fra le più note la Cimatoria Campolmi.

Una vacanza a Prato consente di visitare anche il più importante museo di arte contemporanea della Toscana, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato custodisce raccolte di artisti italiani ed europei di fama mondiale.
Se si sceglie la bella stagione per fare visita a Prato, sarà possibile assistere agli eventi di PratoEstate, una rassegna di concerti, spettacoli teatrali, cinema all’aperto che si svolge nelle principali piazze del centro storico e nel cortile interno del Castello dell’Imperatore da giugno fino a settembre.