Visitare la Ciociaria
La Ciociaria, regione storica che si estende da Roma fino al fiume Liri, trae il proprio nome dalla “ciocia”, una tipica calzatura di cuoio usata dai pastori del Lazio meridionale.
Il territorio storicamente indicato come Ciociaria corrisponde all’area geografica anticamente dominata dalle popolazioni ausoniche, erniche, volsce e sannite. Nella moderna cartografia la regione ciociara viene fatta corrispondere con la provincia di Frosinone, eliminando una grossa fetta del territorio originario sia a Nord che a Sud, assorbite rispettivamente dalla Provincia di Roma e di Latina.
Una radicata tradizione e le tipiche manifestazioni folkloristiche, l’ospitalità coinvolgente degli abitanti, il paesaggio di pianure, montagne e colline fertili e le testimonianze storiche ed artistiche, permettono a chi visita la Ciociaria di condividere la particolare atmosfera che ancor oggi caratterizza questa regione.
Secondo la leggenda il territorio della Ciociaria corrisponde alle terre dominate dal dio Saturno, che durante il suo regno persuase le popolazioni indigene affinché abbandonassero la vita nomade di cacciatori e insegnò loro a coltivare i campi, allevare il bestiame e costruire un nucleo stabile. Le mitiche città nate nell’impero di Saturno sono Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentino, le cui mura difensive sorprendono e suscitano molta meraviglia in chi visita la Ciociaria per la maestosità dei massi di calcare utilizzati per erigerle.
Come raccontato nell’Eneide, Enea attraversò queste terre approdando in Lazio in esilio da Troia, con il vecchio padre Anchise e il giovane figlio Ascanio, a questi Virgilio attribuisce la nascita di Roma . All’impero romano furono necessari solo due secoli per far propri tutti i territori del Lazio e le città affacciate sul Tirreno, le popolazioni conquistate o alleate nella terra ciociara si distinsero però perché mantennero ben salde alcune tradizioni e usanze tipiche.
Alle origini pagane della città si devono riti e anniversari che nei secoli si sono mescolati a superstizioni e manifestazioni di devozione cristiana molto originali. Chi trascorre una vacanza in Ciociaria avrà modo di partecipare a qualche festa, sagra o momento tradizionale in uno dei 91 comuni della provincia di Frosinone, dove ciociari vestiti di coloratissimi costumi tipici e con le “ciocie” ai piedi danzano il saltarello e suonano la zampogna.
Il cristianesimo, ma soprattutto il potere dei massimi esponenti della chiesa, avrà una notevole influenza sulla storia della Ciociaria. Già alla fine del IV secolo, infatti, i centri conquistati dai romani nel Lazio meridionale divennero sedi vescovili. Strette dall’assedio delle popolazioni barbariche, le antiche città erniche riuscirono a resistere dotandosi di castelli, torri, case e monasteri fortificati. Fra questi , nel 1058, il monastero di Montecassino si organizza un esercito proprio e si trasforma nel monastero più ricco culturalmente ed artisticamente del medioevo, tanto da soprannominarlo “la biblioteca del mondo”.
A partire dal XI secolo, i territori della Ciociaria furono per secoli il centro delle principali lotte fra papi ed imperatori, qui si decisero gli equilibri fra signorie e casati e in queste abbazie si svolsero i più famosi Concili. Dai più ricchi casati ciociari si misero in evidenza i più potenti personaggi politici e religiosi dell’Italia meridionale e fra questi furono eletti almeno sei papi, uno per tutti il potentissimo Bonifacio VIII della ricca famiglia ciociara Caetani.Il susseguirsi di vicende legate agli uomini di potere fece arricchire le terre ciociare di innumerevoli e preziosissime opere d’arte, architetture sacre, strumenti per le funzioni religiose e oggetti di culto cesellati da grandi artisti, per lo più trasportati ad Avignone quando la sede papale vi si trasferì.
Gran parte del patrimonio architettonico della Ciociaria, prima fra tutte l’abbazia di Montecassino, furono invece distrutte durante la seconda guerra mondiale. Quando il fuoco alleato rase al suolo completamente la città di Cassino, la principale testimonianza dell’era d’oro della regione ciociara si perse per sempre, insieme a tesori di valore ineguagliabile per l’intera umanità.
Per chi vuole trascorrere una vacanza in Ciociaria, le antiche tradizioni, la cucina e la lingua aiuteranno a mettere subito in chiaro una netta distinzione fra questa cultura e quelle delle vicine Roma e Napoli. La tipicità dell’atmosfera ciociara si evidenzia nell’atteggiamento delle persone, nei gesti involontari, nelle piccole e grandi superstizioni e nei veri e propri riti ciociari, come quello di nozze e quello funerario.
Per rifocillarsi durante una visita in Ciociaria si consiglia di approfittare delle genuine portate tipiche servite nelle locande tradizionali, dove si possono gustare i cosiddetti cibi poveri dal gusto deciso, come l’abbacchio, la carne di capra, la polenta e il formaggio pecorino.