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Castello di Gradara

Piccolo borgo al confine tra Romagna e Marche, di cui fa parte, Gradara ed il suo castello furono teatro della tragedia di Paolo e Francesca, universalmente nota grazie ai versi ad essi dedicati nell’Inferno dantesco.

Attorniato da una cinta di mura, il piccolo paese si sviluppa attorno alla roccaforte, anch’essa circondata da mura. Il Castello di Gradara, che sorge su un colle a circa 140 m s.l.m, porta ancora oggi le testimonianze di vicende storiche, quelle che hanno segnato il destino di famiglie come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere che qui hanno regnato.

Le prime parti dell’attuale costruzione furono erette per volere di Pietro e Ridolfo De Grifo a partire dal XII° secolo, ma già nel XIII° secolo la torre passò sotto il dominio di Malatesta da Verrucchio, il Centenario, che la trasformò nel mastio della Rocca.
gradara.jpgProprio qui si consumò la tragedia di Paolo e Francesca nel 1289, la triste storia d’amore degli amanti che finirono uccisi per mano di Giangiotto Malatesta, marito di Francesca e fratello di Paolo. La storia, realmente accaduta, narra di un terribile inganno operato dal padre di Francesca da Polenta, Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia, il quale volle offrire la figlia in sposa a Giovanni Malatesta, detto Giangiotto, un uomo più vecchio, zoppo e dall’aspetto poco gradevole.

Con l’appoggio dei Malatesta fu invitato a Ravenna il giovane e bel Paolo Malatesta, fratello di Giangiotto, il quale acconsentì a perpetrare l’inganno spacciandosi per il futuro marito. Il giorno delle nozze stesso fu Paolo a pronunciare la promessa nuziale per procura, in vece del fratello Giangiotto, naturalmente all’insaputa della povera Francesca. Svelato l’inganno Francesca non poté far altro che rassegnarsi al ruolo di moglie, prima di cedere e cadere innamorata del bel Paolo, con il quale iniziò ad incontrarsi segretamente. Sorpresi da Giangiotto in un fugace bacio, furono entrambi uccisi.

Dopo i Malatesta la Rocca passo sotto il dominio degli Sforza e poi dei Della Rovere, per passare poi in mano al papato, al comune ed infine a privati.

L’ultimo importante restauro operato a partire dal 1920 seppe riportarla allo splendore di un tempo.
Oggi è possibile visitare la Rocca di Gradara, fare una passeggiata lungo le sue caratteristiche mura merlate, vedere il ponte levatoio e fare una sosta nel bellissimo cortile, ripercorrendo le suggestioni di tutte le epoche ed i personaggi che qui hanno lasciato un segno.