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La Certosa di Pavia

A circa 8 chilometri dal centro di Pavia si trova il grande complesso monasteriale della Certosa di Pavia, uno dei più importanti monumenti tardo-gotici d’Italia e meta di tantissimi appassionati di arte e architettura in visita a Pavia.

Se una leggenda narra che la costruzione del Monastero Certosino fosse dovuta ad una promessa fatta dal Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti alla seconda moglie Caterina prima della sua morte, la motivazione più verosimile è invece quella legata ad una volontà del Duca di dimostrarsi protettore della religione e dell’arte, dando vita ad un grande progetto che secondo il suo piano sarebbe divenuto anche il mausoleo dinastico della famiglia Visconti.

 A fine ‘300, quando il duca milanese Gian Galeazzo Visconti  ne ordinò la costruzione, il luogo prescelto era collegato al Castello Visconteo di Pavia attraverso un vasto parco di cui oggi sono rimasti solo alcuni tratti. La prima pietra venne posata dal Duca stesso nel 1396, ma i lavori si prolungarono per oltre due secoli, e alla  morte degli eredi di Gian Galeazzo il finanziamento del progetto passo in eredità alla signoria milanese della famiglia Sforza.

Nel corso del Quattrocento  e del Cinquecento la fabbrica della Certosa di Pavia coinvolse alcuni dei più noti artisti del nord e centro Italia , ma si dovette attendere fino al Seicento per vedere completato anche il grandioso edificio della chiesa. La conseguenza più evidente di questo lunghissimo tempo di realizzazione è la sovrapposizione di stili e tecniche adottate per la costruzione e la decorazione del complesso e in particolare della chiesa.

Quest'ultimo edificio, maestoso e ancor oggi rimasto incompleto, si presenta con una grandiosa facciata in stile bramantesco ai  tanti ospiti che ogni anno fanno visita alla Certosa di Pavia.  Quello che più colpisce dall’esterno sono i ricchissimi rivestimenti scolpiti e decorati sulla grande facciata, caratteristica comune alla tradizione architettonica lombarda. 

All’interno marmi, vetrate, sculture e legni intarsiati dai monaci, maioliche e terrecotte, dipinti e affreschi, oreficerie e bronzi compongono il grande patrimonio artistico conservato alla Certosa di Pavia. Fra le opere di pittura di massimo interesse si segnalano la Pala di Sant’Ambrogio e quella di San Siro realizzate da Bergognone fra il 1490 e il 1491, autore anche della coeva Crocefissione, il Padre Eterno dipinto per un polittico ora smembrato dal Perugino, pale realizzate da Morazzone, Cerano, Guercino, e gli affreschi del coro opera di Daniele Crespi. Suggestivi e di grande pregio anche i monumenti funebri di Gian Galeazzo Visconti, di Ludovico il Moro e di sua moglie Beatrice d’Este, questi ultimi due realizzati da Cristoforo Solari. Molti ancora erano in origine le opere di valore che impreziosivano gli interni della Certosa, diversi di questi sono oggi disseminati in musei di tutta Europa, mentre di altri non ne è rimasta traccia.

Attraverso un elegante portale scolpito dai fratelli Mantegazza e Giovanni Antonio Amadeo, dalla chiesa si accede al chiostro piccolo, fulcro delle attività quotidiane dei padri certosini e ambiente fra i più suggestivi dell’intera Certosa. Una fila di portici disposti sui quattro lati collega i vari ambienti del complesso, la chiesa, la biblioteca, la sala capitolare e il refettorio, al centro un bel giardino fiorito e sui lati ornamenti di terracotta e affreschi di Daniele Crespi, oggi in parte scomparsi. 
Fra gli altri ambienti che meritano una visita, il chiostro grande, da cui si accede alle 24 eleganti celle che ospitavano i monaci durante le giornate feriali dedicate all’isolamento e alla preghiera; il refettorio e la Sacrestia Nuova decorati con affreschi del ‘500 e la Foresteria o Palazzo Ducale arricchiti di dipinti di Vincenzo e Bernardino Campi, Bergognone, Bernardino Luini e Bartolomeo Montagna.

Oggi la Certosa di Pavia è abitata da una comunità di Monaci Cistercensi, che oltre a celebrare messa e ad occuparsi del mantenimento e della gestione del luogo, si offrono di guidare i visitatori alla scoperta delle meraviglie custodite nel bellissimo complesso.  

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